
La comunicazione ai tempi di Twitter raccontata ai giornalisti della Campania da due relatori d’eccezione: l’esperto di linguaggi televisivi, ex direttore di Rai 2, Rai Sat e Rai 4, Carlo Freccero e il cronista politico Marco Damilano. I due esperti sono intervenuti a Napoli in occasione del corso di formazione Napoli 3.0 ideato da Angelo Cirasa e Marco Ferra e organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Campania presieduto da Ottavio Lucarelli.
Freccero ha illustrato il “consumo” del giornalismo, iniziato negli anni ottanta ad opera della TV commerciale, e il suo ruolo attuale nei social media, Twitter su tutti. Mezzo di comunicazione quest’ultimo potentissimo e veloce, ma troppo spesso inquinato da inutili cloni che allontanano la notizia dal vero “neutralizzandola”.
Analisi più orientata all’informazione politica invece quella di Damilano, diventato noto ai più grazie alla sua partecipazione a Gazebo, in onda su Rai 3. La firma de L’Espresso ha spiegato come Twitter sia spesso utilizzato dai politici per “eludere” i giornalisti, mediatori e in qualche modo ultimo baluardo, anche se ormai svuotato, a difesa della corretta informazione. Secondo l’autore de La Repubblica dei Selfie, infatti, si predilige lo storytelling alla notizia, il tweet che “spacca”, provocatorio e virale, all’informazione e all’approfondimento.
[flagallery gid=9]
Quali sono gli antidoti all’uso/abuso del mezzo Twitter? Per Carlo Freccero il rimedio è non inseguire a tutti i costi la massa, ma ritagliarsi delle nicchie di informazione nelle quali raccontare come stanno davvero le cose. Damilano, invece, facendo riferimento anche ai suoi interventi “quasi cialtroni” durante Gazebo, parla di “demitizzare” il social stesso. Ridimensionare, contestualizzandoli, i tweet che si spacciano per “oro colato” e accumulano consenso. Del resto lo #SpiegonedaMilano è diventato un cult per questa indiscutibile capacità di analisi della notizia dietro il “rumore”.
La fotografia del rapporto tra informazione, verità e social media, dunque, invita a fare attenzione a un Twitter senza regole. Il rischio è vedere da un lato la moltiplicazione della notizia, che crea un caos capace di svuotarla e neutralizzarla con inutili ripetitori. Dall’altro i meccanismi di una comunicazione fintamente diretta e immediata.
Articolo e fotografie Carmine Luino