Cultura 2030. Come evolverà la cultura nel prossimo futuro” è una ricerca previsionale, affidata a Domenico De Masi e realizzata da 11 esperti internazionali indipendenti e di altissimo profilo, commissionata nella convinzione che basare la strategia politica su una visione articolata e a medio-lungo termine sia il metodo giusto di procedere. “E’ uno strumento che vogliamo condividere con tutte le forze politiche e tutti gli attori culturali del nostro Paese per avviare un dibattito alto degno della nostra tradizione culturale”, lo affermano Luigi Gallo e Michela Montevecchi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione di Camera e Senato.
Il Movimento 5 Stelle ha scelto di darsi un metodo di lavoro: partire dalla ricerca per prefigurare scenari futuri possibili e su questi orientare l’azione politica. Dopo le ricerche “Lavoro 2025” e “Turismo 2030″, questo terzo focus è dedicato alla cultura. Siamo infatti convinti”, continuano Gallo e Montevecchi “che nella società contemporanea postindustriale, dominata dall’informazione e dalla così detta mediosfera, la conoscenza e la cultura siano fattori imprescindibili di orientamento critico, sviluppo della persona e innovazione. È necessario pertanto” proseguono, “che la cultura sia messa al centro della strategia politica più ampia ed è urgente costruire un modello educativo che risponda alle sfide del presente senza banalizzarle, come è stato fatto dalle ultime riforme della Scuola, che hanno introdotto qualche tecnologia digitale qua e là spacciandola per innovazione didattica. Quello che serve non è dare un hardware alla scuola ma il software agli studenti, ovvero fornire loro gli strumenti critici e creativi per affrontare un mondo sempre più complesso e progettare il futuro. Il 9 e il 10 ottobre a Roma cominceremo a parlarne insieme, concludono.